Alla scoperta di Sovere: il Santuario della Madonna della Torre
Se decidiamo di uscire dal centro abitato di Sovere per raggiungere a piedi il Santuario della Madonna della Torre, anche attraverso i sentieri segnati del CAI, avremo la possibilità di ammirare, oltre alla Chiesa, le suggestive statue della Vergine che si trovano attigue alla chiesetta ed un panorama del paese e dei monti che toglie il respiro, specie quando il cielo è terso e pulito, ispirandoci pensieri più alti del solito e trovandoci completamente immersi nella natura.
Il Santuario della Madonna della Torre, che si trova appena fuori dell’abitato di Sovere a far da crocevia fra le valli Seriana, Cavallina e Borlezza, è un luogo denso di significato non solo spirituale, ma anche storico e artistico. Questo Santuario è il più antico della Diocesi di Bergamo: secondo alcuni autorevoli storici le sue prime fondamenta risalgono all’anno 801 per volere dell’Imperatore Carlo Magno. Una seconda e radicale ricostruzione del Santuario è attestata a fine 1500 dopo che il paese di Sovere era stato salvato dalla terribile peste del 1527 e 1567. Risorse così sulle rovine dell’antica chiesa la nuova che fu resa ancor più maestosa dal posizionamento delle quattro imponenti colonne in pietra che ne definiscono il sagrato. I lavori si protrassero per molti anni e assorbirono tutte le risorse economiche che erano state raccolte dal governo cittadino per concludersi con la realizzazione del maestoso Coro ligneo risalente a fine 1600, opera di grande pregio e fattura assai fine. Infine arrivò il campanile a completare l’opera nell’assetto che ancora oggi possiamo ammirare quando ci mettiamo in cammino per affrontare la passeggiata che separa il Santuario dal centro di Sovere.
Gli interni della Chiesa sono particolarmente ricchi, decorati come sono da stucchi secenteschi, tra i quali spiccano quelli del presbiterio opera di Lorenzo Porta e bottega (1606-1608). Degne di nota anche le tele di Giovan Paolo Cavagna, tra cui la pala dell’Annunciazione (1597), quelle di Domenico (1612-1620) e Marziale Carpinoni oltre all’altare maggiore (1729-1735) di Andrea Fantoni. All’esterno, di fronte all’ingresso, si trova la cappella del Crocifisso (1612-1613), che custodisce lo splendido Crocifisso attribuibile all’ambito di Martin Saifel, inserito entro un Calvario (1711) con statue di Andrea Fantoni.
Impregnato di spiritualità e generoso dispensatore di pace e serenità, di questo luogo non abbiamo molte testimonianze scritte, ma è la stessa tradizione orale che ci riporta con evidenza alla narrazione delle apparizioni che la Madonna avrebbe fatto proprio qui, al Santuario e che, oltre ogni ragionevole dubbio, ne testimoniano la sacralità. Della prima, di cui non si sa l’anno, abbiamo una nota nell’archivio vescovile di Bergamo che cita: «E tradizione in Sovere di una miracolosa Apparizione dell’Immagine di Maria Vergine nel luogo dove esiste la Chiesa attuale». La seconda tradizione popolare fa risalire il culto alla Madonna di Sovere ad un affresco rilevato dal muro di qualche casa e messo in venerazione nel luogo dove sorge il Santuario. Ad una attenta osservazione si percepisce chiaramente che si tratta di un affresco di Maria Annunciata in procinto di dare il suo consenso all’annuncio dell’Angelo.
Consigliamo davvero a tutti coloro che si pongono alla scoperta di queste terre belle di arte e di natura di dedicare qualche ora alla visita di un luogo sacro così significativo e ricco sia di arte che di ispirazione, immerso in una vallata che più verde non si può con una vista sulle sponde del Sebino che non ha eguali.